Scriveva Guttuso: “Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità”. Tra gli anni Cinquanta e la Contestazione del Sessantotto, dopo guerra e fascismo, l’arte italiana esplode e diventa finalmente “contemporanea”. E’ il periodo più fecondo del secondo Novecento. I capolavori che hanno segnato quella svolta così decisiva arrivano Palazzo Strozzi a Firenze in un incontro suggestivo di mani visionarie, quelle di Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Emilio Vedova, Enrico Castellani, Piero Manzoni, Mario Schifano, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto. Un pattern di altissimo profilo che ha reso possibile la nascita dell’arte contemporanea in Italia.