Tre giganti dell’arte, tre visioni contemporanee in un’unica esperienza. Jorge Macchi è uno degli artisti di maggior rilievo del panorama artistico latino americano contemporaneo. Con le sue opere ricrea le condizioni di una realtà parallela che, in bilico tra realtà e finzione, disturba le nostre certezze e si insinua nelle pieghe della nostra coscienza. Non fa eccezione la grande installazione che presenta nella platea del cinema teatro, un’elegia all’assenza. Le altre opere in mostra intrecciano rifermenti alla letteratura, alla musica, ai film e alla storia dell’arte con l’accidentale, l’onirico, l’umorismo e la tragedia. Shilpa Gupta, una degli artisti indiani più conosciute internazionalmente. Esplora la percezione umana, il sotto testo delle sue opere è lo sguardo, il modo in cui guardiamo l’altro, come vediamo noi stessi e come definiamo la nostra identità individuale e collettiva. Basato su un proverbio giapponese reso popolare da Mahatma Gandhi (Do not see, do not hear, do not speak), il lavoro che presenta a San Gimignano si colloca nel contesto del mutevole panorama politico contemporaneo e della recente ondata di separatismo – una forza presente nel paese d’origine dell’artista. Hiroshi Sugimoto, dagli anni Settanta a oggi ha prodotto un corpus di fotografie fortemente riconoscibili. A Galleria Continua presenta un nuovo e inedito ciclo di opere ripercorrendo parte delle tappe italiane di un celebre viaggio, quello dei “quattro ragazzi” noto anche come l’Ambasciata Tenshō, la prima missione diplomatica giapponese inviata in Europa. Da ottobre l’artista è anche protagonista di un’importante mostra allo Château de Versailles.