Non è semplicemente, prendere o offrire un caffè - Entrare in un bar italiano è come assistere a una piecè teatrale, a uno spettacolo la cui drammaturgia racchiude cultura, identità e unicità. Le molteplici quinte che salgono e scendono sono: Espresso (basso, ristretto, lungo, al ghiaccio, macchiato, macchiatone, macchiato solo con schiuma, corretto, bollente, in vetro, in tazza grande), Cappuccino (chiaro, scuro, con e senza schiuma, speziato, bollente, freddo, tiepido, appena macchiato, macchiato cioccolato, affogato, con late di Soya, Cocco, Nocciola, Riso e Avena). Consumato veloce, in piedi, chiacchierando con il barista che conosce tutti, parla con tutti e deve ricordarle tutte. Amici simpatici o antipatici, a parlare dei risultati calcistici, di politica, di donne e motori ma anche di vicende personali, familiari e lavorative. Un vero spettacolo all'italiana! PS: Il caffè è da sempre una bevanda amata non solo da artisti e musicisti. Bach, vero amante ha scritto un’opera chiamata "La Cantata del caffè", Voltaire si dice bevesse 40 tazze al giorno aggiungendo del cioccolato e scrisse: “Se il caffè è un veleno, è un veleno molto lento” e Beethoven andava matto per il caffè preparandolo con esattamente 60 chicchi a tazza.