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Le biblioteche e i loro segreti

Le biblioteche fiorentine ci raccontano storie antiche, tramandano saperi e nascondono storie vecchie e nuove. Immergersi e perdersi nella ricerca di codici scritti da autori, acclamati del passato, tra gli odori di una volta, è un’esperienza unica, che il mondo moderno con Internet ci esclude. Dal grande Cosimo, instancabile promotore della costruzione di biblioteche, ai suoi discendenti,  pontefici di Santa Romana Chiesa, granduchi Medicei e a quelli Lorenesi, che ne raccolsero con intelligente liberalità il messaggio, fino ai ministri illuminati del neonato Stato unitario italiano, questo criterio dell’eccellenza ha guidato l’aggregazione dei nuclei librari privati e pubblici a quello originario, attraverso l’esproprio, il dono e l’acquisto. Per gli amanti dei libri, è un'esperienza imperdibile che permette di immergersi nella storia e nell'evoluzione della conoscenza umana.

Inserita nel convento domenicano omonimo, la Biblioteca di San Marco (1437-1444), la più antica di Firenze, fu progettata da Michelozzo per Cosimo de’ Medici: è la prima biblioteca pubblica dell’Europa moderna. Gli scaffali lignei custodiscono codici religiosi, filosofici e scientifici, in un silenzio che sa ancora di pergamena e contemplazione. Poco distante, in via de’ Ginori, la Biblioteca Riccardiana (1449-1450), ospitata nel Palazzo Medici-Riccardi, riflette il collezionismo erudito patrizio con manoscritti miniati, mappe e opere rare. Accanto alla Basilica di San Lorenzo, sorge la Biblioteca Medicea Laurenziana (1524), con vestibolo michelangiolesco e plutei lignei originali, che è una vera e propria cattedrale del sapere rinascimentale, tra codici greci, latini e testi filosofici. Proseguendo su via Cavour, la Biblioteca Marucelliana (1752), pubblica fin dall’origine, incarna l’ideale illuminista di conoscenza condivisa, conservando incunaboli, stampe rare e documenti iconografici. Sul Lungarno della Zecca Vecchia sorge la Biblioteca Nazionale Centrale, fondata nel 1714 e oggi depositaria di tutte le pubblicazioni italiane dal 1870, con oltre sei milioni di volumi. Al centro di Palazzo Strozzi, il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux (1819) è ancora un crocevia culturale, con archivi d’autore, riviste internazionali e laboratori che ne mantengono vivo lo spirito cosmopolita.

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