Aveva quattordici anni Caterina di Lorenzo de’ Medici Duca d’Urbino quando vide Firenze per l’ultima volta: partiva per andare a sposarsi in Francia col secondogenito dell’affascinante e acuto re Francesco I Valois, ovvero Enrico II d’Orléans. In città aveva vissuto nel palazzo di famiglia ma anche - per tre anni di torbidi politici anti-medicei – nel Convento delle Murate; orfana dei genitori a neppure un anno di vita, zodiacalmente Ariete e orgogliosa parente di ben due pontefici, fu una vera figlia del suo tempo travolto dalle sanguinose guerre di religione che massacrarono Parigi e tutta la sua patria d’adozione. La sua città d’origine ne celebra quest’anno il cinquecentenario della nascita con una mostra che è un delicato gioiello a Palazzo Medici Riccardi (dal 13 aprile al 15 maggio), Omaggio a Caterina; con questa è stato organizzato il I settembre un vero e proprio Saluto di Caterina a Firenze, ancora nel primo Palazzo di famiglia oggi al numero 3 di via Cavour, per ricordare la festa d’addio della futura regina di Francia. Per il 28 ottobre l’Institut français sta preparando un convegno-degustazione dal titolo Il banchetto di matrimonio di Caterina de’ Medici, mentre da ottobre a dicembre saranno allestiti tre spettacoli teatrali dall’emblematico titolo La Duchessina in Monastero. Caterina alle Murate.