Nata nel 1999 a Nuova Delhi, Niyamat Mehta ha intrapreso in tenera età una ricerca personale per individuare la sua arte. All'inizio del liceo, ha trovato terapeutico e gioioso lavorare a mani nude mentre disegna, dipinge o scolpisce. La sua prima serie di sculture all'età di quindici anni esplora la vita nel Mare Antartico compromessa dagli effetti del riscaldamento globale. Un progetto intrapreso anche come uno studio filosofico sulla fluidità del tempo, rappresentata dalle onde di marea. Citando le opere tempestose di Rachmaninoff, la perfezione ben temperata di Mozart, l'enormità e la scala di Mahler e l'ottimismo di Beethoven come ispirazione per il suo lavoro, l'arte ha sempre svolto un ruolo importante nel suo sviluppo psicologico e artistico. A sedici anni, ha continuato a studiare affiancando il Maestro scultore Jason Arkles a Firenze. Espandendo la sua tecnica, ha realizzato un ritratto dal vero usando le techniche tradizionali dei vecchi maestri e ha continuato a studiare l'anatomia umana. Vivendo a Firenze, si è immersa nei metodi dell'arte rinascimentale, che l'hanno ulteriormente aiutata ad esprimersi in stili più contemporanei.