A metà della Torre di Arnolfo che svetta su Palazzo Vecchio c’è una piccola stanza segreta chiamata alberghetto. Per secoli è stata una prigione, se i suoi muri potessero parlare racconterebbero storie incredibili. Tra le tante si narra che Cosimo il Vecchio, per paura di essere avvelenato, in queste stanze si ritirò in digiuno forzato prima dell’esilio che anticipò il suo rientro vittorioso a Firenze. Ma la storia che più ha segnato le mura della prigione è quella di Girolamo Savonarola. Prigioniero per oltre un mese, fu poi condannato al rogo in piazza della Signoria dove un disco di bronzo è posato nel punto in cui avvenne l’esecuzione. Questa è una delle storie custodite tra le mura di questo palazzo storico.